Nuove geografie urbane del cibo e cultura alimentare. Matera capitale contadina del XXI secolo?
Résumé
Le interferenze tra agricoltura urbana e welfare, qualità alimentare e produzione sostenibile, cultura e impresa creativa nella triade cibo, città e territorio definiscono nuove relazioni tra patrimoni, economie e spazio. La città gioca un ruolo sempre più centrale nel food system, capace di integrare la dimensione culturale ai concetti di sviluppo a base locale, produzione e salute, aprendo a nuovi scenari di condivisione istituzioni, imprese e comunità locali.
Il sistema urbano del cibo è sono ancora poco visibile pur essendo una presenza pervasiva e capillare nelle città. Renderlo visibile è fondamentale per portarlo in una prospettiva di policy che si orienta tra pubblico, privato e no profit per passare dalla rigidità delle maglie settoriali amministrative alla ricchezza dei flussi, dei comportamenti, delle geografie alimentari urbane. Il cibo infatti potrebbe contribuire bene alla costruzione di politiche urbane esplicite, territorializzate e sistemiche.
Il concetto di filiera corta è emerso come risposta principale ai problemi di sostenibilità che minacciano la sicurezza alimentare nelle fasi intermedie (Hinrichs, 2000; Moragues Faus e Sonnino, 2012) e per guardare alle opportunità concrete esistenti per riconnettere i produttori e i consumatori. La filiera corta, arginato il rischio di local trap, aiuterebbe a riconfigurare i legami (economici, sociali e ambientali) tra aree urbane e rurali, ricomponendo la frattura tra produzione e consumazione, tra aree agricole e aree urbane e peri-urbane (Mundler e Rumpus, 2012).
La costruzione di un Atlante del cibo MATERA ha lo scopo di aumentare la visibilità del sistema produttivo della filiera agroalimentare in città, valorizzando le pratiche di agricoltura urbana, grazie ad una ruralità mai espunta dalla città, per farne significativi spazi di resistenza al rischio di banalizzazione innescato dal crescente turismo costruendo i presupposti perché prenda avvio un’agenda alimentare urbana.